Perfetta incarnazione di un’epoca, quella tra XVI e XVII secolo, nella quale l’operare di artigiani, ingegneri, scienziati e artisti in molti casi risultava pressoché indistinguibile, le macchine matematiche connesse alla prospettiva esemplificano perfettamente la traiettoria ottica e iconografica di una della più radicate “forme” del sapere e dell’esperienza moderne.
Gli strumenti in mostra, repliche degli originali di alta fattura artigianale, sono presentati in varie sezioni:
Prospettografi: “macchine per disegnare” cui hanno contribuito pittori, scenografi e anche ingegneri e geografi, consentono l’elaborazione di una teoria geometrica della pittura.
Anamorfosi ottiche e catottriche: le produzioni di immagini aberranti sono studiate con cura anche utilizzando specchi di varia forma. La razionalità delle leggi geometriche è usata per “sregolare” le forme, per alterare l’ordine senza distruggerlo.
Ombre e prospettiva
Ci trovate nel programma del festival della Filosofia 2017 nella sezione mostre e installazioni
Venerdì 15 settembre: 11.30, 18.30 e 20.30
Sabato 16 settembre: 11.30, 15.30, 18.30 e 20.30
Domenica 17 settembre: 11.30 e 15.30